«Questo spettacolo è l’ultima pura gioia che mi abbia dato il teatro».
– Orson Welles
Italo Svevo Edizioni - Moby Dick - Orson Welles

Moby Dick
Prove per un dramma in due atti

Codice ISBN 978-88-99028-32-9
Uscita: novembre 2018
13,50€
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Londra, nel 1955 il capolavoro di Melville, grazie al genio di Welles, trova finalmente la sua definitiva forma teatrale, non una semplice riduzione, ma qualcosa di più e di diverso. Come sottolinea da subito il titolo originale: Moby Dick – Rehearsed, dove il participio passato aggiunto al titolo del romanzo ne sottolinea la particolare natura di spettacolo «messo in prova», «provato». Magia sembra proprio la parola giusta per questa messa in scena, dove Welles dà l’impressione di aver ritrovato l’entusiasmo e la capacità inventiva di cui aveva dato prova negli anni Trenta ai tempi del Mercury Theatre. 
n. 19 - 116 pagine arabe intonse, dimensioni a libello chiuso 12X19, interno stampato su carta Fabriano Palatina, copertina a colori stampata su carta Fabriano Fabria Brizzato.

Copertina: Maurizio Ceccato - Ifix ©
Redazione e Impaginazione: Studio editoriale 42Line
Attore e regista (Kenosha, Wisconsin, 1915 - Los Angeles 1985); esordì in Irlanda con il Gate Theatre di Dublino come attore nel 1931. Allestì in seguito varî spettacoli finché nel 1938 ottenne clamorosa popolarità con la trasmissione radiofonica Man from Mars, della serie Hello, Americans. Autore di una ed. critica del teatro di Shakespeare (1939), nel 1941 s’impose con la regia e l’interpretazione di Citizen Kane (Quarto potere), violento e geniale film ispirato alla biografia del magnate R. Hearst. Il suo insuccesso e l’ostilità politica che gli attirò lo costrinsero alla progressiva emarginazione dall’industria americana, ma la sua opera, per il controllo estetico sull’intero processo creativo, per le innovazioni di linguaggio e struttura narrativa, ha profondamente segnato il cinema contemporaneo. Oggetto di un convinto sostegno da parte della critica europea dagli anni Cinquanta a oggi, il cinema di Welles appare come un impressionante insieme di opere maestose realizzate in condizioni impossibili, nelle quali ricorre una vastità e profondità di temi di ampiezza romanzesca: le nevrosi del potere, il senso di abbandono che matura con la vita, l’amicizia tradita. Tra i suoi film, si ricordano: The magnificent Ambersons (L’orgoglio degli Amberson, 1942); The stranger (1946); The lady from Shanghai (1948); Macbeth (1948); Othello (1952); Mister Arkadin (o Confidential report, 1955); Touch of evil (1958); Le procès (1962); Campanadas a medianoche (Falstaff, 1966); F for fake (1975); a questi andrebbero aggiunti i film mai terminati, fra i quali va ricordato almeno Don Quixote. Come interprete, oltre che nei film da lui stesso diretti, ha offerto eccellenti prove in: The third man (1949); Moby Dick (1957); A man for all seasons (1966); Catch 22 (Comma 22, 1970); The days wonder (1972); Treasure island (1972); Someone to love (1987).