«Si deve osare, per essere scrittori. L’arte non è democratica o egualitaria, e un autore dovrebbe aver sempre presente l’apodissi di Dostoevskij: “Un giorno l’idea di eguaglianza sarà così diffusa che non si potranno dire cose intelligenti per non offendere gli stupidi”. Ecco, la letteratura non teme di offendere gli stupidi. E uno scrittore sa che le convinzioni sono più importanti delle convenzioni».

La letteratura come una delle arti equestri

Codice ISBN 978-88-99028-88-6
Uscita: 4 aprile 2025
15€
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Fino a che punto si deve osare per diventare veri scrittori? Come prendere all’amo il lettore facendo letteratura e non marketing? Che cosa vuol dire fare letteratura? E ancora, esistono regole, e quali, per scrivere un romanzo di genere? 
La letteratura come una delle arti equestri è una raccolta di elzeviri di Hans Tuzzi, comparsi sull’inserto «Agorà» di «Avvenire» per ribadire che le storie scritte male si assomigliano tutte, e quelle scritte bene lo sono ognuna a modo suo. Con eleganza di stile abbinata a una conoscenza letteraria fuori dal comune, Tuzzi individua gli aspetti fondamentali per definire ciò che è letteratura e ciò che non lo è, e offre al lettore sensibile – ma anche allo scrittore attento – una bussola per orientarsi nel sempre più complesso mondo dei libri.
n. 49 - 96 pagine arabe intonse, dimensioni a libello chiuso 12X19, interno stampato su carta Holmen Book Cream, copertina a colori stampata su carta Favini Twill Avorio.

Redazione: Margherita Chinnici
Copertina: Maurizio Ceccato - Ifix ©

Hans Tuzzi è nato a Milano nel 1952, è romanziere, saggista e autore di apprezzati studi sul libro antico. Tra le sue opere più recenti: Ma cos’è questo nulla? (2022), Curiosissimi fatti di cronaca criminale (2023) e Colui che è nell’ombra (2024), tutti pubblicati per Bollati Boringhieri. Per Italo Svevo ha inaugurato la Piccola Biblioteca di Letteratura Inutile con Trittico (2016).